Giro d’Italia 2018, Savio lascerà fuori Sosa “per non bruciarlo”
Niente Giro d’Italia 2018 per Ivan Sosa. Attuale leader del Tour of the Alps 2018 dopo aver tenuto testa a campioni come Chris Froome e Thibaut Pinot sull’Alpe di Pampeago, concludendo le prime due frazioni della corsa in terza posizione, il talentino della Androni – Sidermec non sarà al via di Gerusalemme. La decisione è di Gianni Savio, che non vuole bruciare un ragazzo ancora ventenne gettandolo nella mischia troppo presto.
“Un conto è correre una corsa come il Tour of the Alps con gradi campioni come Froome e Aru, ma che dura solo cinque giorni e con tappe brevi – spiega il dirigente piemontese a CyclingWeekly – Un altro è gettare un ragazzo di 20 anni, senza esperienza internazionale, in una corsa di tre settimane come il Giro, con tappe oltre i 200 chilometri. So che probabilmente vorrebbe essere al via, ma lo voglio proteggere“.
A prescindere da quello che sarà il risultato finale, l’esperto team manager, che proprio in questi giorni ha compiuto 70 anni, dunque ha deciso di non portarsi nella Corsa Rosa un corridore che si sta dimostrando tra i più forti del suo organico, andando così forse contro il suo interesse immediato, ma in favore del corridore stesso.
“È la mia decisione definitiva ed è nel suo interesse – rilancia – So che come corridore potrebbe fare bene, ma la mia filosofia e mentalità è di scoprire talenti un passo alla volta e permettergli di crescere piano piano […] L’ho fatto con molti altri giovani che ho lanciato nel mondo del professionismo. Voglio che cresca con calma e possa esprimersi al meglio con noi con il giusto calendario”.
Nel passato recente l’esempio più lampante in tal senso è Egan Bernal, che questo inverno è passato alla Sky dopo due stagioni alla corte di Savio, con il quale aveva firmato un lungo contratto pluriennale, ricevendo così un bonus per il trasferimento. Ma nella lunga storia del team non sono certo poche le scoperte dell’esperto TM torinese, soprattutto sudamericane, un movimento che ha contribuito indiscutibilmente a lanciare.
“Se Ivan dovesse partecipare al Giro sarebbe molto rischioso, fisicamente quanto mentalmente – conclude – Lo conosco e so che darebbe sempre tutto, il che potrebbe bruciarlo, impedendogli un corretto sviluppo fisico perché è ancora molto giovane”.
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Incommentabile (in senso positivo). Onesto fino al midollo Savio
non lo so se Savio faccia bene,potrebbe cercare di gestirlo in corsa magari facendolo uscire súbito di classifica per poi provare a vincere delle tappe di montagna con fughe da lontano…purtroppo abbiamo visto come l’Androni (e pure la Nippo)siano state ingiustamente penalizzate da RCS con l’invito al Giro negli ultimi 2-3 anni(quest’anno partecipano solo in virtú della vittoria della Ciclismo Cup altrimenti…) per cui non è poi sicuro che il prossimo anno possa farlo…sarebbe meglio approffittarne ora!!!